Li chiamavano terroristi
Informazioni aggiuntive
Autore | |
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Pagine | 361 |
Formato | 12, 5, 5×20 |
Uscita | |
ISBN | 9788840018201 |
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Descrizione
Basata sulla consultazione di una ampia documentazione archivistica, carte riservate di fonte comunista e testimonianze dei protagonisti, l’opera ricostruisce nella sua interezza la storia dei Gruppi di azione patriottica (Gap) operanti in Milano dall’ottobre 1943 al maggio 1945. Integrate dal recupero di decine di biografie di combattenti dimenticati e di accadimenti e figure espunti dalla narrazione ufficiale, le vicende del più attivo e longevo dei gappismi sono per la prima volta riconsiderate criticamente alla luce delle complesse relazioni intercorse con l’apparato comunista. Il nuovo apporto di conoscenze che ne scaturisce configura il caso milanese come specchio e terreno di verifica delle problematiche politico-militari del gappismo nazionale, inserendolo nella più ampia storiografia resistenziale e contribuendo così a una nuova lettura delle ragioni e della dialettica interna che guidarono il Pci nel passaggio dalla fase terroristica a quella della guerriglia urbana di massa.
Autore
Luigi Borgomaneri (1945) è dal 1976 ricercatore e collaboratore della Fondazione Istituto per la storia dell’età contemporanea. Oltre a saggi sulla lotta partigiana e sul rapporto tra classe operaia e Pci clandestino a Milano, ha pubblicato Due inverni, un’estate e la rossa primavera. Storia delle Brigate Garibaldi a Milano e provincia 19431945 (Angeli, 1985, 1995ª edizione ampliata); Hitler a Milano. I crimini di Theo Saewecke capo della Gestapo (Datanews, 1997); Lo straniero indesiderato e il ragazzo del Giambellino. Storie di antifascismi (Archetipo, 2014) e ha curato Crimini di guerra. Il mito del bravo italiano tra repressione del ribellismo e guerra ai civili nei territori occupati (Guerini, 2006).