L’arcipelago della pace
Informazioni aggiuntive
Autore | |
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Pagine | 236 |
Formato | 12, 5, 5×20 |
Uscita | |
ISBN | 9788840018966 |
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Descrizione
Il Mar Baltico è un mare chiuso. Come per il caso del mare nostrum, anche negli spazi baltici si è creata un’intensa dialettica tra le sponde. Definite come “le chiavi della cassaforte del Baltico”, le isole Åland hanno rappresentato un luogo strategico paragonabile a Malta o a Creta per il Mediterraneo. La storia degli ultimi secoli le ha viste passare di mano numerose volte: territorio svedese, russo e infine finlandese, le isole Åland si sono sempre mantenute fedeli ad una loro peculiare identità, fatta di un’inscindibile rapporto con il mare. Abitate da una popolazione orgogliosamente svedesofona, nel corso del Novecento hanno ottenuto un ampio status autonomo, che ne ha fatto un modello di conquista dei diritti attraverso la diplomazia e la negoziazione. Assurte a simbolo di neutralità e della demilitarizzazione, le Åland hanno preservato la loro condizione durante i due conflitti mondiali e la Guerra Fredda. Proprio a partire da queste premesse le Åland sono riuscite a costruire intorno a loro l’immagine di arcipelago della pace.
Autore
Deborah Paci è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e ricercatrice associata al Centre de la Méditerranée Moderne et Contemporaine (CMMC) dell’Université Sophia Antipolis di Nizza. Nel 2013 e 2015 è stata visiting research fellow presso la Södertörns högskola di Stoccolma nell’ambito del progetto “Spaces of Expectation”. Si occupa di island studies, processi di nazionalizzazione nel XX secolo e public history. È direttrice della rivista online Diacronie. Studi di storia contemporanea