Descrizione
Ultimo scrittore italiano all’avanguardia sullo scenario europeo, ed ultimo a potersi definire tanto ambizioso quanto ambito nelle principali istituzioni del continente, Marino è anche il primo ad essere entrato in esibita sintonia con i gusti del pubblico e del mercato, ad aver cioè bilanciato la propria vasta produzione tra il più ardito e scandaloso sperimentalismo e le esigenze di un sostentamento economico tanto più impegnativo quanto più illustri erano i committenti. Promovendo insistentemente la propria immagine e dettando i gusti delle corti ospitanti, Marino traccia una delle vicende poetiche più multiformi e anticonvenzionali della storia letteraria italiana, capovolgendo senza scrupoli lo statuto di alcuni generi – come la lirica sacra ed encomiastica, ma anche il poema – e inventandone di nuovi, come l’idillio e il ‘dipinto in versi’. Una sorprendente parabola letteraria, insomma, che anche nelle sue pieghe ‘minori’ conferisce a Marino una posizione storica e una spregiudicatezza etica ed estetica talora guardate con diffidenza dalla critica e sostanzialmente oscure al pubblico più ampio.
Autore
Giorgio Bárberi Squarotti è uno dei maggiori critici letterari italiani. Professore ordinario dal 1967 presso l’Università di Torino, si è distinto per una intensa operosità di studioso, scrivendo un gran numero di volumi che spaziano dalla letteratura del Trecento a quella contemporanea. Allievo di Giovanni Getto, ha dedicato numerosi studi alla letteratura italiana del Seicento, caratterizzati da un approccio innovativo e multiforme. Giuseppe Alonzo svolge attività di ricerca presso il dipartimento di Filologia moderna dell’Università degli Studi di Milano. I suoi interessi vertono prevalentemente sulla letteratura italiana secentesca, cui ha dedicato vari contributi di frequente argomento mariniano, tra cui si segnala l’edizione critica e commentata del Ritratto del serenissimo don Carlo Emanuello duca di Savoia (2011).